Alla scoperta del dolore mestruale

La dismenorrea è il termine medico con cui vengono indicati i dolori associati al ciclo mestruale.

In condizioni di normalità, durante il flusso mestruale, è presente un lieve fastidio crampiforme tollerabile e percepito dalla donna nel centro della pelvi. Il fastidio è dovuto alle contrazioni peristaltiche delle pareti uterine che distaccano l’endometrio e lo spingono verso l’esterno. La durata varia da poche ore o al massimo una giornata, con graduale riduzione del fastidio.

La mestruazione dolorosa affligge l’80% circa delle donne in fase di ciclo mestruale e nel 30% dei casi i dolori possono diventare invalidanti, impedendo la frequenza scolastica, lo sport e la vita quotidiana, anche nelle fanciulle, già dal primo ciclo.

La dismenorrea, se non riconosce alla base particolari alterazioni, si definisce primaria; si dice, invece, secondaria quando è riconducibile ad alterazioni dei visceri pelvici come:

  • Un utero fibromatoso;
  • L’endometriosi: l’endometrio non viene espulso, ma “rigurgitato”, attraverso le tube, sugli organi e le strutture della pelvi;
  • Anomalie uterine che sono anche causa di infertilità e aborti ripetuti. In questo caso il ginecologo interviene con un intervento chirurgico (metroplastica isteroscopica);
  • L’utilizzo della spirale;
  • Malattia infiammatoria pelvica; includiamo anche l’infiammazione dell’intestino che provoca, a sua volta, infiammazione delle pareti uterine (sono organi molto vicini nella pelvi). L’infiammazione intestinale cronica e la conseguente alterazione della flora (disbiosi), possono essere causa, nel tempo, di cistiti e vaginiti ricorrenti.

Alcuni farmaci controllano il dolore (analgesici e antinfiammatori) e le terapie ormonali (pillola).

Piccoli consigli:

  • Riposare adeguatamente;
  • Appoggiare sul ventre una borsa dell’acqua calda che serve per rilassare l’utero;
  • Praticare regolare attività fisica;
  • Non fumare e non fare abuso di alcool e caffeina;
  • Curare l’alimentazione;
  • Se il dolore persiste farsi controllare dal ginecologo (visita ed ecografia transvaginale o addominale); approfondire la funzionalità intestinale con il gastroenterologo di fiducia.

 

Bibliografia:

  • MANUALE MSD
  • Pescetto G., De Cecco L., Ragni N., “Ginecologia e Ostetricia”
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Dott.ssa Laura Coda

Esperta in rieducazione del pavimento pelvico, vulvodinia, vestibolite e idrocolonterapia.

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