Oggi vorrei rendervi partecipi di un traguardo che si è potuto realizzare grazie a molte donne mie pazienti, affette da vulvodinia, che hanno creduto in me e nel lavoro degli ultimi anni.
È stato pubblicato, nel mese di agosto, su Journal of Clinical medicine Research, rivista indicizzata su PubMed, un lavoro scientifico durato circa due anni, scritto a quattro mani da me per la parte di clinica e raccolta dati e dal Dott Cristian Testa per la parte microbiologica e statistica.
Io e il Dott Testa abbiamo verificato che un’infezione vaginale ed un’alterazione della flora batterica e micotica, possono essere un fattore che promuove i sintomi clinici che caratterizzano la malattia.
Il microbiota vaginale umano è l’insieme di microorganismi che coabitano la cavità vaginale e costituiscono una forma di difesa verso agenti aggressori; per questa ragione devono essere in perfetta armonia tra loro.
I batteri(lactobacilli) inoltre, producono acido lattico, che gioca un ruolo protettivo per la nostra mucosa vulvovaginale e garantisce un corretto ph (tra 4 e 4,5); gli stessi hanno un’azione stimolante sul sistema immunitario, questo potrebbe orientare la risposta immune in senso pro-infiammatorio.
Attraverso l’utilizzo di un tampone vaginale (Flora Lady), che effettua una ricerca qualitativa e quantitativa dei microrganismi presenti, abbiamo dimostrato l’alterazione del microbiota.
Le donne incluse nella ricerca, sono in età fertile, tra i 19 e i 45 anni, con chiari sintomi di vulvodinia; presentano infatti bruciore urente, edema ed eritema della mucosa del vestibolo vulvare, con conseguente secchezza vulvovaginale ed ipertono del pavimento pelvico.
Tutte presentano dolore ai rapporti.
Tutte hanno eseguito svariate terapie mediche locali e/o orali, con scarso o nullo beneficio.
Son state escluse donne in gravidanza e con altre terapie mediche in atto (antibiotici, antimicotici, antivirali, psicofarmaci a basso dosaggio…)
Per concludere, posso dire che la sindrome vulvovastibolare è sostenuta da molti fattori patologici.
L’infiammazione generalizzata dei tessuti che compongono il nostro ventre risulta un punto focale nel generare ed alimentare la sintomatologia della donna.
La carenza di lactobacilli che stimolano il nostro sistema immunitario potrebbe alimentare l’azione pro-infiammatoria.
La ricerca sulla vulvodinia è una parte importante della mia vita.
Il lavoro che svolgo è semplicemente una delle mie passioni.
Per questi motivi, vorrei concludere ringraziando di cuore, le donne che hanno avuto stima e fiducia in me e senza le quali non sarebbe mai esistito questo lavoro!