Negli ultimi anni, sempre più studi scientifici stanno rivelando quanto la salute intestinale sia strettamente collegata a quella di tutto l’organismo – inclusa la salute pelvica e vulvare.
Uno di questi lavori, pubblicato nel Journal of Clinical Medicine Research da Laura Coda e collaboratori, ha indagato per la prima volta il ruolo del microbiota intestinale nelle donne con sindrome vulvovestibolare (VVS), conosciuta anche come vulvodinia.
Il risultato? Le donne affette da vulvodinia mostrano alterazioni della flora batterica intestinale e una maggiore permeabilità intestinale, elementi che potrebbero contribuire allo sviluppo o al mantenimento del dolore vulvare cronico.
La vulvodinia è una condizione di dolore vulvare cronico che dura da almeno tre mesi e non presenta una causa evidente.
È una patologia complessa e multifattoriale, che coinvolge aspetti neurologici, infiammatori, muscolari e psicologici.
Il dolore può comparire durante i rapporti sessuali, all’inserimento di un assorbente o anche semplicemente sedendosi.
Molte donne riferiscono bruciore, secchezza, sensazione di taglio o irritazione persistente.
Siamo qui per ascoltarti. Ogni problema ha una soluzione, e noi possiamo aiutarti a trovarla.
💬 Scrivici su WhatsApp ✉️ Contattaci via EmailNegli ultimi anni si è compreso che la vulvodinia non è una malattia “psicologica”, ma un disturbo reale e spesso sistemico, in cui anche l’intestino può giocare un ruolo chiave.
Lo studio condotto presso il Centro Ginecea di Milano ha coinvolto 74 donne con diagnosi di vulvodinia e un gruppo di 13 donne sane come controllo.
L’obiettivo era valutare se nelle pazienti con vulvodinia fosse presente una forma di disbiosi intestinale – ossia uno squilibrio tra i microrganismi “buoni” e “cattivi” che popolano l’intestino.
I risultati sono stati molto chiari:
Questa condizione, definita “leaky gut” o intestino permeabile, può favorire una risposta infiammatoria sistemica e alterare anche il microbiota vaginale, contribuendo al dolore e all’ipersensibilità vulvare.
Un intestino in disequilibrio può influenzare diversi organi e apparati del corpo, incluso quello genitale.
Quando si altera l’equilibrio del microbiota:
La ricerca ha inoltre mostrato che le pazienti con vulvodinia presentano sintomi gastrointestinali più frequenti, come gonfiore, stipsi e colite, a conferma di un legame tra apparato digerente e salute vulvare.
Il termine disbiosi indica un’alterazione dell’ecosistema microbico dell’intestino.
Può essere causata da:
Quando la barriera intestinale si indebolisce, batteri e tossine possono attraversare la mucosa e stimolare il sistema immunitario, mantenendo uno stato di infiammazione cronica di basso grado che può riflettersi anche su vagina e vulva.
I risultati dello studio aprono la strada a un approccio integrato nella cura della vulvodinia.
Prendersi cura del microbiota intestinale potrebbe rappresentare una parte importante del percorso terapeutico, accanto al lavoro sulla muscolatura pelvica, alle terapie manuali e alla gestione del dolore.
Il riequilibrio intestinale può includere:
Ogni donna è diversa: per questo è fondamentale una valutazione multidisciplinare che consideri anche lo stato intestinale e digestivo.
Questo studio – il primo in Italia a evidenziare una relazione diretta tra vulvodinia e disbiosi intestinale – sottolinea quanto sia necessario guardare alla salute pelvica in modo sistemico.
L’intestino, il pavimento pelvico e la sfera emotiva sono strettamente collegati e si influenzano reciprocamente.
Ristabilire l’equilibrio intestinale non significa “curare tutto”, ma può rappresentare una chiave preziosa per ridurre l’infiammazione e migliorare la qualità di vita delle donne affette da vulvodinia.
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Riferimento scientifico:
Coda L., Cassis P., Angioletti S., Angeloni C., Piloni S., Testa C. Evaluation of Gut Microbiota in Patients with Vulvovestibular Syndrome, Journal of Clinical Medicine Research, 2021;13(2):101-106. DOI: 10.14740/jocmr4221
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